Lettera sui Rappresentanti dei Lavoratori per la sicurezza
Al Datore di lavoro |
dott. Michele Orefice |
Università degli Studi |
Piazza San Marco, 4 |
50121 FIRENZE |
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Non condivido la lettera del responsabile del servizio di prevenzione e protezione del 21 febbraio 2008. |
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Comunico agli altri RLS il mio dissenso e sono disponibile, dopo un’eventuale discussione, all’invio di osservazioni comuni al Datore di Lavoro. Nell’impossibilità, le invierò singolarmente (o assieme a chi li dovesse condividere). |
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L’impostazione della proposta di programma formativo stravolge ruoli e contenuti della formazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza. Formarli è obbligo giuridico del Datore di Lavoro che vi ottempera con la riconosciuta autonomia e responsabilità, con l’obbiettivo di rendere effettiva la formazione efficace (vale per tutti i dipendenti). |
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L’RLS, come tutti i lavoratori, è creditore della formazione sui rischi lavorativi (ed è privo di strumenti di valutazione della formazione che gli è fornita): è scorretto chiedergli di mostrare al Datore di Lavoro il tempestivo assenso al programma formativo addirittura in forma collegiale (delirio della burocrazia?). |
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Il riferimento alle ore previste dalla normativa è altrettanto privo di senso: il datore di lavoro ha l’obbligo di realizzare la formazione efficace, il tempo che impiega a farlo è nella sua piena disponibilità (non ha contenuto contrattuale). |
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Stupisce l’assenza dal Programma del Corso - Argomenti delle Lezioni di un puntuale riferimento alla formazione sui rischi psico-sociali, il "rischio emergente della Società della Conoscenza" di cui l’Università è centro declamato di eccellenza. |
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Saluti |
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Caterina Palazzo RLS |