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CISL - Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori - Federazione Università Firenze

Notizie 24 ottobre

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Flessibilità Riorganizzazione Benessere Organizzativo

Con il pretesto di recuperare gli “errori del passato” (quali? di chi?) l’ Amministrazione modifica unilateralmente (o con “il concerto del sindacato grande, grosso e grasso”?) l’Accordo sull’Orario di Lavoro.

E’ d’obbligo ricordare - viste le articolate difficoltà di “comprendonio” - che la Legge sulla Flessibilità del Lavoro Pubblico introduce Norme Organizzative incontrovertibili:

 - L’Orario di Servizio (apertura/chiusura delle strutture …) è Funzionale (su-bordinato) all’obbligo di Efficacia delle Strutture Pubbliche;

- L’Orario di Lavoro dei dipendenti è subordinato all’Orario di Servizio;

- Garantita l’Efficacia (Funzionalità) della struttura pubblica (Organizzazione del Lavoro e Orario di Servizio appropriati) è obbligo delle Amministrazioni contemperare bisogni e interessi dei dipendenti.

E’ bene che Direttore Generale e Dirigenti si rendano conto che l’Orario di Lavoro non è “cosa loro”; che il dipendente pubblico ha il Diritto di usufruire della Flessibili-tà; che il Diritto ha un limite invalicabile ed esclusivo nelle primarie esigenze Fun-zionali della Struttura Pubblica: Orario di Servizio e di Lavoro NON sono “dominio” di chi esercita funzioni di comando.

Tra l’altro, la Flessibilità limita il ricorso allo “Straordinario” alle occasioni realmen-te eccezionali (argine allo spreco): è Fuorilegge (abusiva) la Programmazione dello Straordinario. La “guerra” alla Flessibilità riduce gli “straordinari” (per i soliti noti, peraltro …) o li incrementa?

Riorganizzazione

Giochiamo con le parole? In italiano riorganizzare significa organizzare qualcosa o qualcuno in modo nuovo: è quello che sta facendo l’Amministrazione? Ma dove? Ma quando?

 Si spaccia quale novità organizzativa la riduzione dei Dirigenti da 12 a 10 (mentre si resta ancorati al modello di organizzazione del lavoro autoritario gerarchico)? Dieci dirigenti gestiranno strutture semplici, complesse, specialistiche … con “l’obiettivo strategico” di lasciare le cose come sono?

 Sulla scia delle “balle governative” l’Ateneo scopre le mirabili virtù della meritocrazia: “i Dirigenti saranno pagati in maniera diversificata in base al merito”! Il merito dei Dirigenti? Quale merito? Quello di esercitare “libere” funzioni di comando? di non “rispondere” delle disfunzioni provocate, scaricate sui dipendenti senza patac-che?

Il Responsabile determina l’OdL e giudica (“valuta”) i lavoratori comuni distribuen-do premi e punizioni: la “riorganizzazione” rende meno verticale gerarchico autorita-rio il lavoro pubblico o il sistema diventa ancor più piramidale? si “riorganizza” ri-ducendo le disuguaglianze o amplificandole? Il paese di Bengodi per chi occupa po-sizioni di comando?

 “Tutti gli uomini sono uguali ma ce ne sono alcuni più uguali degli altri”. G. Orwell.

Benessere Organizzativo

L’amministrazione ha preso atto che solo parte del personale ha restituito il questio-nario sul Clima Organizzativo. 456 Tecnici/Amministrativi hanno risposto di trovarsi in “condizione di benessere”. Tra gli indicatori più utilizzati per descrivere la condi-zione di benessere: il riconoscimento professionale da parte dei “superiori”e i buoni rapporti con i Responsabili: la contiguità dei capi rende godibile il Lavoro in Ateneo? Del benessere organizzativo del personale che non ha restituito il questionario non si hanno notizie. Una prece. Da qualche parte c’è scritto che l’Università Pubblica ha tra i suoi fini il bene comune …

 

 

 
ultimo aggiornamento: 24-Ott-2014
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