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CISL - Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori - Federazione Università Firenze
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Mozione finale Consiglio Generale – Tirrenia 2-3 aprile 2008 (testo integrale)

MOZIONE FINALE

- Consiglio Generale Tirrenia 2-3 aprile 2008 –

 

Il Consiglio Generale della Federazione CISL Università si è riunito a Tirrenia nei giorni 2-3 aprile 2008 per discutere sulla situazione attuale nella quale versa l’Università ed analizzare i problemi di tutto il personale.

 

Partendo dall’ampia relazione del Segretario Generale, che risulta pienamente condivisa nell’analisi relativa alle problematiche peculiari e gravi della attuale congiuntura, il Consiglio Generale evidenzia le priorità della politica sindacale:

 

1. la Federazione CISL Università esprime grande preoccupazione e protesta decisamente per l’emarginazione che soffre il sistema della formazione universitaria e AFAM, e insieme con esso il personale tutto, a partire dagli ultimi sacrifici pesanti prospettati nella finanziaria del 2008. Né il Governo né il Parlamento hanno saputo dare risposte alle numerose istanze provenienti da tutte le sedi universitarie concernenti numerose criticità, tra le quali più rilevanti sono: i ritardi nella conclusione dei contratti (Università e AFAM); la mancata riforma dello stato giuridico della docenza; la penalizzante situazione della sanità universitaria; la carenza dei servizi a beneficio degli studenti, ma soprattutto quello che si lamenta è il mancato rispetto di quanto concordato nel Memorandum del giugno 2007; le continue proditorie sottrazioni ai fondi riservati al FFO; l’assoluta mancanza di interventi legislativi ripetutamente promessi; l’abbandono di concrete politiche di investimento per l’Università, la Ricerca e l’AFAM. Pare persino inutile sottolineare l’amara considerazione che in queste condizioni di progressiva emarginazione sarà impossibile essere competitivi nella linea strategica di Lisbona e la centralità del sapere resterà solo una vuota affermazione. E’ assolutamente necessario adeguare sia il FFO alle attuali esigenze dell’Università con riferimento a tutte le sue componenti che il Fondo di Finanziamento dell’AFAM.

 

2. Il precariato costituisce un significativo banco di prova relativo ad interventi efficaci nella logica del buon andamento della PA e della tutela dei diritti dei soggetti deboli. La Federazione CISL Università è decisamente impegnata nelle singole sedi universitarie nella ricerca di adeguate proposte finalizzate alla formulazione dei piani di stabilizzazione. A tal proposito stigmatizza le ingiustificate resistenze di alcune amministrazioni universitarie che di fatto si rifiutano di stabilire quelle regole previste dal piano.

 

La Federazione chiede inoltre che le stabilizzazioni del personale presso l’AFAM siano condizione preliminare per l’entrata in vigore del nuovo regolamento sul reclutamento attualmente in fase di elaborazione.

 

3. Pur confermando l’indignazione per il ritardo nel rinnovo contrattuale, la Federazione CISL Università pone in primo piano l’urgenza di modificare il modello contrattuale senza prescindere dalla necessità di modificare il modello di organizzazione del lavoro nei servizi pubblici.

Il modello vigente non impedisce discriminazioni, negazione dei diritti, inefficienza, sprechi, cattivo andamento della P.A.

Le modifiche contrattuali devono eliminare elementi sperequativi di alcuni aspetti contrattuali (incentivi di produttività, posizioni organizzative, straordinario….).

Le modifiche all’organizzazione del lavoro devono prevedere l’abbandono del modello gerarchico burocratico e coniugare responsabilità individuali e funzioni, esaltando la partecipazione effettiva delle capacità e competenze di tutti i dipendenti in linea con quanto stabilito dalla Carta Costituzionale nell’Organizzazione dei Servizi Pubblici.

E’ irricevibile la proposta ARAN di separare il contratto di lavoro in una parte economica e una normativa; l’unitarietà del contratto dei dipendenti pubblici, in cui sono legati retribuzione e funzioni, è ineliminabile. Disponibili, comunque, a spostare parte della normativa ad una sequenza contrattuale.

 

4. Eguale preoccupazione la Federazione CISL Università esprime per il contenuto del contratto AFAM. Si ribadisce la necessità che il contratto debba essere chiuso in tempi brevi con un incremento economico sostanziale ed un testo normativo snello.

Nonostante la latitanza del Governo restiamo fermamente convinti che il CCNL AFAM deve riconoscere l’impegno e la disponibilità fornita da tutti i dipendenti per garantire la qualità e la quantità dell’offerta formativa stabilita dalla legge 508/99, fornendo una adeguata copertura economica.

 

5. Con riferimento alla docenza universitaria, si ribadiscono le seguenti urgenze:

- bandire concorsi che garantiscano almeno il turn-over della docenza, in considerazione del pensionamento prossimo di circa il 50% dei docenti universitari;

- provvedere alla chiamata di coloro che sono risultati idonei nelle ultime tornate contrattuali che rischiano di vedere vanificato il riconoscimento della maturità scientifica acquisita;

- applicare la legge n. 230/2005 in attesa di porre mano ad una riforma dello stato giuridico della docenza;

 

- provvedere al pagamento per l’intero delle competenze arretrate per l’adeguamento retributivo relativo all’anno 2007 (ove non ancora fatto) e applicare per l’anno 2008 l’indice di adeguamento reintegrando la base retributiva di riferimento. In ogni caso si ribadisce la necessità di riconoscere l’unitarietà della funzione docente nell’Università e l’urgenza di distinguere il reclutamento dalle progressioni di carriera;

- si sottolinea la necessità che in un progetto globale di rinnovamento del sistema universitario si introduca il contratto di lavoro per la docenza, come strumento idoneo a disciplinare l’attività didattica, della ricerca e carta dei diritti e dei doveri fatte salve le prerogative personali.

 

6. Il ruolo elevato di livello scientifico che le Facoltà di Medicina e Chirurgia svolgono nello scenario della sanità pubblica impone a tutti gli attori delle istituzioni e della politica una grande attenzione nel momento in cui si realizza il modello organizzativo della Azienda Sanitaria Universitaria.

La organizzazione strutturale di questa azienda deve, innanzitutto, rispettare i compiti istituzionali dell’Università, dei docenti e dei dipendenti dell’Università (tecnici-amministrativi, tecnici sanitari, operatori socio sanitari) salvaguardando i profili giuridici e professionali.

A tutti i dipendenti dell’Università, assegnati funzionalmente alle Aziende Ospedaliere Universitarie devono essere applicati i contratti delle Università.

La Ricerca scientifica e la formazione dei giovani sono elementi fondamentali e, se questa è una determinante per tutte le discipline scientifiche, vale ancora di più per la Facoltà di Medicina e Chirurgia, anche considerando la spinta fortissima volta a far prevalere il ruolo dell’assistenza sanitaria. I protocolli d’intesa tra Università e Regioni debbono in primis consentire a tutti i dipendenti universitari di svolgere al meglio il proprio lavoro. Debbono in concreto consentire di esigere tutti i diritti derivanti dai CCNL dell’Università e della Sanità stante che vi è l’obbligo ed impegno nella erogazione di assistenza.

Facendo dunque rilevare quante sono le criticità determinate dalle leggi 517/99, 251/2000, e 43/2006 e dai successivi protocolli è necessario che la nostra Federazione Sindacale si renda protagonista nel prossimo futuro proponendo al nuovo Governo, alle forze politiche del nuovo Parlamento, alle Regioni, alla CRUI, alla Conferenza dei Presidi delle Facoltà Mediche, alla Conferenza Permanente delle Professioni Sanitarie ed al CUN di impegnarsi tutti a svolgere bene il proprio ruolo affinché si determinino le condizioni atte a consentire alla Facoltà di Medicina di raggiungere traguardi di una ricerca eccellente, di formare ottimi medici e professionisti della salute, di contribuire al diritto primario dei cittadini alla salute, continuando così l’impegno già profuso dalla Segreteria Nazionale con il documento del 18 febbraio 2008 che indica precise prescrizioni in relazione a

 

CFU professionali per la riforma degli ordinamenti didattici delle classi di laurea dell’area sanitaria.

 

7. Il Consiglio Generale rimarca con forza la parte della relazione del Segretario Generale relativa alla necessità di incrementare gli sforzi per favorire la partecipazione e l’iscrizione al Sindacato.

Esprime al Segretario Generale il proprio apprezzamento per l’intensità e la proficuità del lavoro svolto solidarizzando per quelle difficoltà di percorso che si possono verificare nell’azione sindacale. Ribadisce l’importanza di attivare forme incisive di comunicazione tra i nostri iscritti.

 

8. In questo momento di contesa elettorale il Consiglio Generale rilancia i temi dell’Università, anche con riferimento alle questioni che riguardano personale tecnico amministrativo, docenti e studenti auspicandosi che siano presi in seria considerazione dai candidati e che da essi sia compreso il ruolo strategico della formazione universitaria per lo sviluppo del Paese.

La Federazione CISL Università si propone al futuro Governo ed al futuro Parlamento come soggetto con il quale interagire nella individuazione di interventi adeguati a rimuovere le attuali intollerabili criticità ed a costruire un sistema più adeguato all’esigenze dell’Università e dell’AFAM in tutte le componenti funzionali e gestionali.

 
ultimo aggiornamento: 11-Apr-2008
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