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CISL - Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori - Federazione Università Firenze
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IPOTESI DI PIATTAFORMA per il CONTRATTO INTEGRATIVO D'ATENEO

 

IPOTESI DI PIATTAFORMA per il

CONTRATTO INTEGRATIVO D'ATENEO

 

SOMMARIO:

Premessa

1 Organizzazione del Lavoro
2 Dotazioni Organiche
3 Orario di Lavoro
4 Regolamento di Mobilità
5 Aperture nuove sedi e chiusura di sedi
6 Fondo di incentivazione
7 Assunzioni
8 Appalti, notule, consulenze, privatizzazioni
9 Mensa
10 Attività conto terzi
11 Direttiva cantieri e "Legge Merloni"
12 "Legge 200"
13 Formazione del personale
14 Mansioni superiori
15 Lavoro straordinario
16 Tutela della salute dei lavoratori ed igiene degli ambienti di lavoro
17 Missioni
18 Congedi parentali
19 Attività culturali e ricreative
20 Permessi brevi retribuiti e non
21 Diritti sindacali
22 Verifica e controllo degli accordi

 

 

 

 PREMESSA

Questa è una bozza di piattaforma aperta, non un testo preconfezionato da prendere o lasciare (con l'ipocrisia di mediocri spazi liberi da riempire con insignificanti proposte integrative che riguardino le virgole).

Una piattaforma aperta che si propone di attrezzarsi per "recuperare la refurtiva": i governi, l'ARAN e i soggetti della contrattazione nazionale hanno realizzato un vero furto, gestendo il decreto legislativo "29" in modo da negare violentemente il ruolo dei lavoratori nella contrattazione decentrata, ruolo che la legge delega riconosceva.

Se non si prende coscienza della necessità di un movimento di lotta per il diritto dei lavoratori pubblici di contrattare l'organizzazione del lavoro pubblico, le condizioni di lavoro, l'orario di lavoro, i carichi di lavoro, la mobilità, l'aggiornamento/formazione ecc., saremo costretti a prendere per serie le sciocchezze che il direttore generale, con la tutela del rettore, ci va propinando da quando è stato messo alla guida della gestione dell'Ateneo.

I lavoratori, rivendicando i propri diritti, affermano un principio sacrosanto senza il quale qualsiasi ipotesi di tutela del Servizio pubblico diventa strumentale, demagogico.

Le bozze di CGIL/RSU e SNALS sono nient'altro che la pedissequa applicazione del CCNL con la richiesta di qualche misera concessione in deroga a mo' di elemosina, qualche modesto gioco di scambio mercantile (ripropongono l'Accordicchio e il ticket), e l'ossessione di liberarsi di noi a tutti i costi. (La composizione della RSU replica, nel nostro Ateneo, integralmente i livelli di rappresentanza delle OO. SS.. e, in queste condizioni, proporre l'esclusiva rappresentatività della RSU è l'espressione cristallina della volontà di eliminare la rappresentanza scomoda, che non si piega ai miseri giochi consociativi, che anima - al contrario - gli "eroici difensori della democrazia").

Queste ipotesi non ci interessano. Con queste proposte i lavoratori rimarranno permanentemente in condizioni di inferiorità, subalterni di una classe dirigente famelica che persegue i propri interessi di casta, indifferente al massacro dei Servizi pubblici che essa stessa realizza.

Cambiare rotta non è un'impresa impossibile.

Il Protocollo di Aprile ha già affermato il principio fondamentale secondo cui la Riorganizzazione dell'Ateneo è materia di Contrattazione tra le parti. Il Protocollo di Aprile è già l'avvio del "recupero della refurtiva" che per primi, e finora unici in Italia, il movimento dei lavoratori ha avviato a Firenze.

Le 94.000 di impatto organizzativo per tutti non hanno la copertura di alcun CCNL, e sono il segno tangibile del contributo dei singoli lavoratori alla Riforma dell'Ateneo, per affermarne il ruolo pubblico e caratterizzarlo per l'efficacia delle sue risposti ai bisogni pubblici.

Non vogliamo in nessun caso surrogare funzioni notarili, riteniamo per ciò il Testo la parte meno significativa del Contratto Integrativo: non è difficile dare veste formale ai contenuti dignitosi di un buon accordo. Assolutamente indigesto è, al contrario, far passare dalla strada oscura delle esigenze formali i feroci interessi di conservazione che ancora oggi spolpano l'Università pubblica.

Per questo motivo, oltre che aperta, la nostra è una piattaforma volutamente incompleta.

Vogliamo che diventi trasparente il senso politico del Contratto Integrativo nel lavoro pubblico oggi.

CONTRATTAZIONE DECENTRATA

Il Contratto Integrativo d'Ateneo è obbligo inderogabile e si stipula tra i Rappresentanti dell'Ateneo (Rettore e Direttore Generale) e i Rappresentanti dei lavoratori (OO.SS. e RSU).

La Contrattazione si svolge nei modi e nei tempi stabiliti dalle normative generali di riferimento, in particolare dalle leggi che regolamentano l'autonomia degli Atenei Pubblici.

Il significato della parola CONTRATTAZIONE è univoco: le parti, riunite in un tavolo comune, contrattano le soluzioni alla materia oggetto di contrattazione confrontando le rispettive posizioni. Quando si raggiunge l'accordo, questo si applica. In caso di disaccordo, le parti riacquistano l'autonomia che è loro propria, l'Amministrazione rendendo esecutive le proprie determinazioni, le OO.SS. e le RSU opponendosi nelle sedi scelte ed avviando il conflitto con la controparte.

Il diritto alla contrattazione decentrata ha, per i lavoratori, un chiaro significato di limite alla discrezionalità ed al potere di comando arbitrariamente acquisito dalle figure dirigenziali nell'organizzazione e nella gestione del lavoro pubblico.

E', nel contempo, il riconoscimento della necessità di garantire la partecipazione paritaria dei lavoratori all'organizzazione dei Servizi Pubblici al fine di perseguire effettivamente il buon andamento della Pubblica Amministrazione.

L'omessa o insufficiente realizzazione del Contratto Integrativo d'Ateneo o la sua violazione costituisce violazione dei diritti dei lavoratori, comportamento antisindacale, lesione della legalità.

1 - Organizzazione del Lavoro

Per Organizzazione del Lavoro pubblico deve intendersi la modalità con la quale il lavoratore svolge la propria attività integrandola con quella degli altri lavoratori al solo fine di raggiungere l'efficacia del Servizio espletando i compiti propri della categoria di appartenenza.

L'organizzazione del lavoro, i carichi di lavoro, la congruenza tra i compiti svolti e la categoria di inquadramento contrattuale di appartenenza è oggetto di verifica periodica.

Il modello organizzativo che l'Ateneo adotta è orizzontale (prestazioni lavorative professionali con relativa assunzione personale di responsabilità e non distinzione tra dirigenti e diretti, tra organizzatori ed esecutori) ed è basato sulla Programmazione delle attività, sui gruppi di lavoro, sulla verifica periodica dei risultati raggiunti utilizzando al tal fine, quanto più possibile, indicatori di attività e di risultato obiettivi.

Elemento centrale nell'organizzazione del lavoro orizzontale è l'uguale partecipazione di quanti esprimono contenuti di professionalità diverse alla programmazione e gestione delle attività: all'interno dei servizi i lavoratori operano con pari dignità, anche quando esprimono competenze diverse.

Tutti i lavoratori, qualsiasi livello di competenza e capacità professionale esprimano, concorrono a garantire l'efficacia del Servizio pubblico. Ogni ruolo deve individuare competenze effettive, non fittizie; ogni attività può essere distribuita su ruoli diversi solo quando necessità obiettive lo impongono. In tutti i casi in cui i livelli di professionalità necessarie possono essere raggruppate in un unico ruolo, è indispensabile farlo.

Scopo dell'organizzazione orizzontale è la ricerca della massima efficacia ed economicità (lotta agli sprechi) del Servizio Pubblico.

La crescita costante delle competenze complessive dei lavoratori di ogni servizio attraverso un processo continuo di aggiornamento, scambio di esperienze e coinvolgimento nei problemi organizzativi da svilupparsi nell'ambito di apposite riunioni di lavoro periodiche, è funzionale alla ricerca della massima efficacia.

La verifica dell'attività di una qualsiasi struttura e dei carichi di lavoro individuali sono realizzati periodicamente (semestralmente, annualmente...) confrontando i risultati programmati con i dati dell'attività.

I controlli sull'orario e il carico di lavoro individuale saranno spostati progressivamente su indicatori di attività e di risultato "qualitativi", legandoli progressivamente ai risultati complessivi della struttura nella quale il lavoratore opera.

Per ogni Servizio, Unità Operativa o Ufficio si stabilisce, in sede di contrattazione decentrata, la tipologia, l'entità del Servizio da erogare e l'organico necessario per ottenere i risultati indicati.

Ogni Centro, Biblioteca, Segreteria, Laboratorio... elabora le tematiche interne e provvede - quando lo ritiene necessario - ad istituire Gruppi di Lavoro su aspetti specifici (nuove normative, innovazioni tecniche ...). Nel caso di tematiche che intersecano l'interesse di più situazioni, si procede alla formazione di Gruppi di Lavoro che comprendono due o più Servizi/U.O., omogenei o "trasversali", di Polo o di Ateneo...).

2- Dotazioni Organiche

Nell'ambito del processo di Riorganizzazione concordato nel Protocollo di aprile del 1999 sarà costituita (nel corso della contrattazione) una commissione congiunta che riformuli, attraverso un esame complessivo delle problematiche ora esistenti nell'organizzazione del lavoro, la DOTAZIONE ORGANICA GENERALE D'ATENEO.

La commissione inizierà i lavori entro dieci giorni dalla sua costituzione e li terminerà entro trenta giorni.

Entro il 30 giugno di ogni anno si procederà all'aggiornamento degli organici, permanendo comunque la necessità di revisione delle dotazioni organiche ottimali sei mesi prima della scadenza 'del piano triennale per il quale sono state formulate.

Ogni variazione nella strutturazione dell'Ateneo ("cosa fare" nelle singole unità amministrative, programmi, piani di lavoro, ristrutturazioni ecc.) che comporti variazioni nell'organizzazione del lavoro ("come farlo" e "chi lo fa") deve essere contrattata tra le parti.

La dotazione organica deve essere ampliata in relazione alle carenze di organico, in relazione ai programmi di formazione ed aggiornamento del personale, in rapporto ai piani di sviluppo, all'applicazione del part time ed alle necessità di miglioramento dei servizi, della didattica e della ricerca; va, inoltre, riqualificata in relazione alla accresciuta richiesta di nuove professionalità e, soprattutto, in relazione alla necessità di garantire in tempi brevi il riposizionamento del personale secondo la Riorganizzazione del Protocollo di aprile '99.

Alla figura dirigenziale delle singole strutture (poli, dipartimenti, biblioteche, laboratori, uffici ecc.) quando prevista, non compete nella maniera più assoluta la determinazione unilaterale dell'organizzazione del lavoro, dell'orario di lavoro del personale, dell'orario di servizio delle strutture medesime, dello straordinario ecc.

3 - Orario di lavoro

Per garantire l'efficacia dei Servizi, sono utilizzati tutti gli istituti contrattuali che prevedono la flessibilità dell'orario di lavoro (settimana corta, turni, programmazione plurisettimanale dell'orario di lavoro, flessibilità in entrata e uscita, presenza giornaliera con orari inferiori o superiori alle sei ore, recupero periodico delle ore eccedenti, "rimborso" periodico del debito orario accumulato ed altre articolazioni di orari funzionali purché contrattate). Il principio fondamentale rimane quello della prevalenza dell'interesse del Servizio pubblico e l'obbligo di contemperare, al suo interno, l'interesse del lavoratore.

Si conferma nei suoi contenuti l'accordo vigente. La tipologia di Orario di Servizio di tutte le strutture dovrà essere confermata o modificata dopo la verifica delle reali disponibilità di organico delle singole unità amministrative.

Le modifiche all'Orario di Servizio delle singole strutture sono sempre da contrattare.

4- Regolamento di mobilità

Qualunque regolamento di mobilità richiede, per poter essere utilizzato con correttezza e celerità, che si ponga fine al disordine organizzativo imperante dovuto all'uso arbitrario della mobilità dei lavoratori da parte dell'Ufficio per la gestione del personale.

Proposta di regolamento

Si propone di rovesciare l'impostazione del regolamento di mobilità esistente.

Anziché individuare periodicamente i posti da occupare attraverso la mobilità del personale, attribuire i posti alle Unità Amministrative, pubblicare il bando ecc., si procede a formare le graduatorie (secondo aree, categorie, profili professionali) di tutto il personale che presenta domanda di mobilità per eventuali posti che si rendono vacanti. I lavoratori possono chiedere di essere inseriti in area diversa da quella di appartenenza, a parità di retribuzione Il punteggio da assegnare ai fini della formulazione della stessa possono essere quelli individuati nel regolamento vigente ma mai applicato.

Successivamente l'Università individua i posti vacanti e li assegna alle Unità Amministrative.

Una volta fatta l'assegnazione e una volta deciso che il posto viene occupato tramite il regolamento di mobilità e non tramite concorso (in questo caso il posto è assegnato al vincitore di concorso), si da comunicazione con fonogramma al 1° della graduatoria specifica (es. graduatoria della categoria C dell'area biblioteca) che, in un termine di tempo congruo, accetta o rifiuta il trasferimento presso la nuova sede.

I dipendenti decidono con propria segnalazione scritta di uscire dalle graduatorie di mobilità (non vanno in coda alla graduatoria quando rifiutano un trasferimento).

E' evidente che ogni posto occupato con la mobilità del personale ne libera un altro (a meno che non si tratti di posti che l'Università ha deciso di sopprimere): è per questo motivo che un forte e serio impegno è richiesto all'ufficio preposto alla gestione del regolamento di mobilità, fino al raggiungimento di un assetto del personale che si avvicini a quello che sarà previsto nella dotazione Organica ottimale.

L'uso di tecnologie informatiche dovrebbe comunque agevolare la gestione di un simile Regolamento di Mobilità senza dover "contare i morti ed i feriti".

E' evidente, inoltre, che il criterio della preventiva formazione delle graduatorie del personale per area e categoria, e la comunicazione tramite fonogramma richiede si un notevole impegno, ma elimina ogni pretesto di "farraginosità" dal regolamento di mobilità, pretesto utilizzato per bloccare di fatto qualsiasi procedura nella mobilità dei lavoratori che non sia quella inaccettabile e scorretta degli spostamenti discrezionali.

Nell'ipotesi che vi possano essere posti disponibili che nessuno vuole occupare, l'università potrebbe disporre preventivamente le graduatorie di tutto il personale tecnico amministrativo diviso per aree e categorie; gli ultimi in graduatoria coprirebbero i posti in "mobilità d'ufficio" per un periodo limitato

Considerando che tutti i dipendenti risultano essere circa 1700, non ne deriverebbe uno sforzo ciclopico e risulterebbe maggiormente agevolata la gestione della mobilità "a domanda".

Le graduatorie non hanno bisogno di essere fatte periodicamente: si fanno una sola volta e si aggiornano con le domande di ingresso che si possono produrre sempre e con la segnalazione dei lavoratori che intendono uscire dalla graduatoria della mobilità o che segnalano situazioni che possono comportare variazioni nell'assegnazione del punteggio e che non sono automaticamente note all'ufficio del personale.

E' del tutto priva di legittimità e di ogni motivazione funzionale la procedura utilizzata dall'Amministrazione dell'Ateneo fiorentino che prevede, nei trasferimenti del personale, l'assenso preventivo dei dirigenti delle strutture interessate.

5- Aperture nuove sedi e chiusura di sedi

L'attivazione di nuove strutture sarà sempre materia di contrattazione decentrata; si provvederà a garantire le dotazioni organiche previste contestualmente alla progettazione dei nuovi servizi, determinando i ruoli professionali necessari. Anche la disattivazione o ristrutturazione di servizi o strutture sarà materia di contrattazione decentrata. Per la nuova utilizzazione del personale si farà riferimento al regolamento di mobilità. Dovranno essere oggetto di informazione costante e tempestiva le modifiche, gli accorpamenti o scioglimenti di servizi o uffici progettati dall'amministrazione.

6- Fondo di Incentivazione

Con il fondo di incentivazione si evidenzia uno dei punti più contraddittori di tutto il sistema contrattuale realizzato nel Pubblico Impiego degli ultimi venti anni.

La propaganda di sistema ha " venduto" per buona una vera e propria patacca: quella dell'appiattimento delle retribuzioni nel lavoro dipendente come concausa del degrado delle strutture della Pubblica Amministrazione. L'appiattimento avrebbe causato un principio di demotivazione nei settori più professionalizzati con la conseguente fuga dalle responsabilità che, soprattutto nel P.I., avrebbe significato disimpegno dalle funzioni di controllo e degrado delle strutture.

Questa ricostruzione è palesemente falsa: il degrado dei servizi pubblici, è stato ed è ancora determinato dall'invadenza del sistema clientelare di gestione della P. A., sistema che Tangentopoli non ha certo abbattuto e che ha come fine esclusivo l'affermazione e lo sviluppo del privilegio.

Si confermano, nella gestione degli incentivi, l'indirizzo seguito in questi anni e gli accordi precedenti.

7 - Assunzioni

La dotazione Organica di Ateneo deve essere utilizzata per l'immediata copertura dei ruoli vacanti tramite assunzioni a tempo indeterminato da realizzarsi con metodi obiettivi che escludano i vecchi meccanismi delle sanatorie clientelari.

Il ricorso alla sfruttamento del lavoro precario è indegno dell'Università pubblica di un paese civile; le parti si impegnano ad azzerarlo in tutte le forme in cui è presente in Ateneo.

E' escluso il ricorso alle agenzie private di fornitura di lavoratori (lavoro interinale).

Sarà utilizzata la massima flessibilità per garantire il passaggio tra lavoro a tempo determinato e lavoro a tempo pieno nel rispetto dell'equivalenza del tempo di lavoro complessivo.

Altrettanta disponibilità sarà garantita per le prestazioni di Telelavoro.

8- Appalti, Notule, Consulenze e Privatizzazioni

II ruolo pubblico dell'Università italiana è insostituibile.

Qualsiasi rilievo, pur legittimo, sulle disfunzionalità degli Atenei non può essere utilizzato per favorire processi di privatizzazione di Servizi che hanno una naturale connotazione pubblica.

Prima di procedere a qualsiasi concessione ai privati dei servizi dell'Ateneo deve essere verificata ogni ipotesi relativa alla possibilità di soluzione interna. La privatizzazione dei servizi dell'Ateneo non potrà mai essere motivata con la necessità di acquisire proventi dalla vendita di servizi efficienti ed appetibili ma avrà la sua unica motivazione accettabile nell'accertata impossibilità di raggiungere livelli almeno sufficienti di funzionalità delle strutture pubbliche.

Condizione necessaria per la concessione di lavori a terzi (privati) è la verifica dell'impossibilità di raggiungere condizioni interne di funzionalità (efficacia) .

Tutta la documentazione relativa a progetti di privatizzazione e agli accertamenti eseguiti, deve essere preventivamente fornita alle OO.SS. e alla RSU che esprimono parere motivato e vincolante.

Anche il ricorso a notule e consulenze esterne è subordinato all'accertamento dell'assenza delle condizioni interne utili al fine di raggiungere il risultato previsto.

9- Mensa

L'Amministrazione degli Studi di Firenze attiverà un Servizio Mensa gestito direttamente o attraverso Convenzione con mense, trattorie, ristoranti. Hanno diritto al servizio mensa tutti i lavoratori nei giorni in cui l'orario di lavoro superi le 7 ore.

Nell'impossibilità di garantire il Servizio mensa a gestione diretta o tramite Convenzione, ai lavoratori sarà riconosciuta una somma in denaro utile alla consumazione di un pasto. La somma farà riferimento a cibo di qualità (cibo biologico e non chimico: lo stesso criterio va usato nella formazione del paniere per valutare il costo della vita al fine di rivalutare il salario dei lavoratori).

10- Attività conto terzi

Perseguire il fine di una completa incompatibilità tra le attività didattiche e di ricerca proprie dell'Università e le attività svolte nell'interesse dei privati può costituire il supporto necessario per far recuperare all'Ateneo i ritardi accumulati in questi anni di profonda promiscuità tra interessi pubblici e privati. In quest'ottica è necessario tendere verso l'azzeramento delle attività in conto terzi.

Per favorire il disimpegno verso le attività private esterne, i proventi delle attività in conto terzi saranno destinate integralmente all'Ateneo che ne disporrà la divisione tra i lavoratori con criteri da determinare in sede di Contrattazione integrativa.

11- Direttiva Cantieri e "Legge Merloni"

E' urgente un confronto in sede di contrattazione per decidere se continuare ad applicare l'articolo 18 della "legge Merloni-ter" (manca la previsione diretta della sua applicazione all'Università; legge sull'Autonomia dell'Università). Deve essere in ogni caso ristrutturato "l'Ufficio Tecnico" secondo i criteri congiuntamente disposti dalla Merloni-ter e dal decreto legislativo 494/96.

12- "Legge 200"

Va sottoposta a verifica la gestione di questa "legge" che, nata formalmente per garantire uguale trattamento al personale di enti diversi con uguali mansioni operante nella medesima struttura, ha finito per creare incredibili sperequazioni stravolgendo - anziché affermarlo - il principio "ad uguale lavoro, uguale salario".

13- Formazione del Personale

Aggiornamento e Formazione: L'Aggiornamento è Obbligatorio per tutti i Lavoratori è consiste nella frequenza, in orario di lavoro, di corsi, seminari, convegni ecc. nei quali si concretizza la trasmissione delle conoscenze necessarie all'efficace svolgimento delle Attività proprie del ruolo professionale rivestito. L'aggiornamento consiste inoltre in spazi individuali (auto-aggiornamento) utilizzati dai lavoratori al fine di rispondere alle esigenze determinate dallo sviluppo delle attività svolte in seguito al varo di nuove normative (Leggi, Circolari, Regolamenti ecc.) o a quelle conseguenti ad innovazioni di tipo organizzativo, tecniche, procedurali ecc., sempre relative al proprio "ambito di competenza". La Formazione dei lavoratori è obbligatoria a) per i Nuovi Assunti (ed è finalizzata a colmare la distanza tra le conoscenze teoriche possedute e quelle pratiche necessarie all'efficace svolgimento delle attività della Categoria di assunzione); b) in tutti i casi di Riorganizzazione di Strutture che implicano l'acquisizione di nuove conoscenze e competenze per i lavoratori interessati; c) in tutti i casi di mobilità dei lavoratori in seguito a processi riorganizzativi finalizzati al miglioramento dell'efficacia dei Servizi. Nell'Aggiornamento e Formazione dei Lavoratori sono utilizzati, con il principio della rotazione, i Lavoratori già aggiornati e formati. Il Ricorso a formatori esterni non è ammesso se non nel caso di accertata assenza di competenze interne (Tutti i lavoratori dell'Ateneo devono essere in grado di trasmettere le proprie conoscenze; l'Ateneo deve garantire il diritto dei lavoratori alla trasmissione del sapere di ognuno: la conoscenza nell'Università è pubblica, non privata).

Si propone la costituzione di una struttura permanente per la Formazione, l'Aggiornamento, la Qualificazione, la Riqualificazione, la Riconversione e la Specializzazione del personale nonché l'insegnamento delle lingue. Compito fondamentale di questa struttura è quello di organizzare direttamente i corsi per la formazione e l'aggiornamento e di regolare la partecipazione dei lavoratori a corsi, convegni, seminari, ecc., da chiunque organizzati, che abbiano, ovviamente, legami con le necessità di formazione ed aggiornamento del personale universitario.

La Commissione per la Formazione e l'Aggiornamento gestisce direttamente un apposito capitolo di bilancio. Le modalità di partecipazione, la cadenza e i programmi dei corsi devono essere concordati con le OO.SS. L'organizzazione dei corsi dovrà prevedere la figura dell'interprete per permettere al personale non udente la corretta partecipazione agli stessi. L'organizzazione dei corsi dovrà prevedere anche appositi corsi per formatori. I progetti, gli impegni di spesa, le spese effettuate ed i risultati conseguiti dovranno essere oggetto di verifica periodica tra le parti.

14- Mansioni superiori

L'esercizio di "mansioni superiori" è un'altra piaga che difficilmente sarà possibile sanare senza un intervento che ne recida una volta per tutte la radice. Questa radice, che alimenta una delle vie più feconde nei tradizionali modi di gestione clientelari del lavoro pubblico, può essere recisa definitivamente se, nel passaggio dal vecchio ordinamento al nuovo, la collocazione dei lavoratori è razionalmente determinata legando le capacità e conoscenze dei singoli alle necessità obiettive dei Servizi..

Le tabelle di equivalenza previste dal CCNL determinano, in pratica, un mero cambio di targhe nell'inquadramento professionale dei lavoratori e, non tenendo conto del passaggio dalla giurisdizione speciale dei TAR alla giurisdizione ordinaria del giudice del lavoro, stratificano in ogni categoria i lavoratori su posizioni (fasce) differenziate. Si crea così una evidente disparità di trattamento, del tutto ingiustificata, che aprirà un nuovo contenzioso dall'entità imprevedibile.

La strada per evitare il contenzioso ma, soprattutto, per evitare che il nuovo ordinamento sia uno scimmiottamento del vecchio, del tutto inutile allo scopo di innovare i Servizi per renderli efficaci, è quella di applicare con coerenza, lealtà, coraggio e correttezza il Protocollo di Aprile, riorganizzando i Servizi cambiandone il modello di organizzazione di lavoro e procedendo al conseguente riposizionamento dei lavoratori attraverso una verifica di congruenza tra le capacità e conoscenze dei lavoratori e le esigenze dei nuovi servizi ristrutturati.

15- Lavoro straordinario

Lo straordinario va azzerato. E' uno scandalo che, anno dopo anno, si ripete: la normativa vigente lo vieta espressamente e regolarmente lo straordinario viene programmato, con pignoleria e zelo. Lo straordinario è forse la sola cosa che viene attualmente programmata nell'Ateneo.

16- Tutela della Salute dei Lavoratori ed Igiene degli Ambienti di Lavoro.

LA SALUTE E LA SICUREZZA DEI LAVORATORI NON SONO MATERIA DI CONTRATTAZIONE.

L'obbligo di tutelare i diritti dei lavoratori è costantemente disatteso dall'Amministrazione che viola sia le vecchie normative (DPR 303/56, IGIENE DEL LAVORO; DPR547/55, PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO; 164/56, PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI), che le nuove di derivazione europea. (la "626" e la DIRETTIVA CANTIERI -"494"- in particolare). L'Amministrazione deve semplicemente provvedere ad ottemperare ai suoi obblighi., cominciando - ad esempio - a realizzare i processi di formazione efficace di tutti i dipendenti sul rischio lavorativo, ad aver un corretto modo di rapportarsi con OO.SS. e RSU nella rielezione dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e, dopo l'elezione, ad ottemperare ai propri obblighi nei confronti dei RR.LL.SS.

17- Missioni

In sede di contrattazione si provvederà a stilare un apposito regolamento d'ateneo che dovrà prevedere le modalità di missioni nonché la sua retribuzione.

18- Congedi parentali

Il congedo facoltativo post parto è fruibile anche in modo frazionato (non c'è l'obbligo di usufruirne a settimane intere).

19- Attività culturali e ricreative

In sede di contrattazione decentrata saranno disciplinate le modalità di erogazione dei servizi, i tempi ed i modi di fruizione, l'organizzazione e quant'altro necessario al corretto ed efficace impiego delle risorse strumentali, umane e finanziarie, ai sensi dall'art. 21 del DPR 319/90.

20- Permessi brevi retribuiti e non

Si confermano gli accordi vigenti.

21- Diritti Sindacali

L'amministrazione riconosce la possibilità di organizzare assemblee in orario di lavoro nelle sedi decentrate per almeno 20 ore annue in aggiunta al monte ore previsto dal contratto nazionale per le assemblee generali di tutti i lavoratori.

22- Verifica e controllo degli accordi

La verifica periodica degli accordi è riservata alla contrattazione d'Ateneo, a richiesta delle parti interessate.

Firenze, 11 aprile 2001

   
 
ultimo aggiornamento: 11-Apr-2001
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