“INCIUCI” & “INCIUCIARI” - 9 settembre 2013
“INCIUCI” & “INCIUCIARI”
Lealtà, correttezza, buona fede, dignità e onore devono “vestire” tutti coloro che hanno Funzioni Pubbliche o la Costituzione Repubblicana antifascista è Diritti e Doveri per alcuni e “Cultura della sceneggiata” per altri?
Con le brevi notizie dal tavolo negoziale del 4 settembre il delegato del Rettore ha offerto un saggio di stile e lealtà che ricorda … l’Informazione nel “Socialismo Sovietico”: “Tutto va ben madama la Marchesa”. Firmatari e Contrari (la sola Cisl …) d’amore e d’accordo intenti a discutere la bozza di Regolamento di Attuazione dell’Inciucio di Luglio!
In effetti, la Cisl (che non ha partecipato all’ incontro di Luglio - LUGLIO DEGLI INCIUCI, Notizie 16 luglio 2013) - ribadiva di essere contraria all’Accordo, di non essere per ciò interessata al Regolamento di attuazione ed invitava l’Amministrazione a ritirarlo.
Il sindacato grande grosso e grasso, con la consueta doppiezza, ribadiva che l’Accordo non era granché … ma che non ci pensava proprio a ritirare la firma (la solita sceneggiata Botte Piena e Moglie Ubriaca …)
DELL’INVITO A RITIRARE L’ACCORDO DI LUGLIO NON C’E’ TRACCIA NELLA BREVE NOTA DEL DELEGATO (che ha smentito l’assenza della Cisl dall’incontro di luglio: è noto che le norme vigenti consegnano al Delegato del Rettore la decisione su chi c’è o chi non c’è al Tavolo negoziale …). Dal canto suo, il Direttore-Generale si è detto sorpreso dell’invito della Cisl a ritirare l’Accordo-Inciucio (era convinto della conversione entusiasta della Cisl alla vista dei partecipanti all’incontro del 4 settembre?).
Il Delegato del Rettore può scrivere quello che vuole? L’obbligo di lealtà correttezza e buona fede vale per alcuni sì e per altri no?
Il Rettore, che ha il Dovere di Controllo del suo Delegato (e del Direttore-Generale …) cosa fa, guarda altrove?
La Costituzione è quotidianamente derisa perché quelli che ne devono garantire l’applicazione sono distratti?
Cosa aspettano i lavoratori comuni a pretendere lealtà correttezza buona fede e rispetto della dignità della persona nella gestione del Servizio pubblico?