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Dal Nazionale: COMUNICATO DEL 12 LUGLIO 2012 - Monti: allarmismo interessato?

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COMUNICATO DEL 12 LUGLIO 2012
- Monti: allarmismo interessato? -

Il capo del Governo ha detto che “l’Italia ha iniziato un percorso di guerra” e che “l’attacco allo spread italiano tornerà nelle prossime settimane e mesi”; questo dovrebbe significare che esistono crepe nella sua sicurezza personale che ha sempre ostentato nel giustificare le pesanti manovre già prese dal Governo “tecnico” (e quelle imminenti dello stesso tenore) come unica soluzione per uscire dalla crisi.

Se è umanamente comprensibile che Monti voglia accentuare la crisi italiana per rafforzare nell’opinione pubblica l’accettazione supina di crescenti sacrifici economici non è altrettanto accettabile voler scaricare sul Sindacato la responsabilità di aver favorito l’insorgere della crisi stessa.

Quando Monti afferma “In passato ci sono stati esercizi profondi di concertazione che hanno creato debito perché lo Stato poi interveniva a compensare gli squilibri creati. Esercizi di concertazione che hanno creato i mali contro cui noi combattiamo e a causa dei quali i nostri figli non trovano facilmente lavoro” vuole accusare il Sindacato di aver fatto solo clientelismo spicciolo, di tipo partitico, a partire dagli anni novanta, per “avere mano libera” nello spending review e per preparare il prossimo taglio alle prerogative sindacali.

Dov’era Monti quando abbiamo salvato il Paese con l’accordo del luglio 1993?

Dov’era quando abbiamo abbattuto il tasso di inflazione a due cifre?

Dov’era quando abbiamo fatto la prima, dolorosa, riforma delle pensioni sulla pelle, specialmente, dei lavoratori pubblici?

Se ritiene che la concertazione sia inutile, anzi dannosa, per gli interessi del Paese dica chiaramente ai lavoratori pubblici che la moderazione usata dalla CISL non ha alcun effetto sulle decisioni del Governo perché, in ogni caso, non si contratta l’attuazione dello spending review.

Se anche Patroni Griffi si rimangia l’accordo del 3 maggio u.s. e non saranno ascoltate le ragioni del P.I. vuol dire che il Governo si assumerà la responsabilità di ritenere inutile ed ininfluente la responsabile e moderata politica condotta dal Sindacato CISL (e dalla nostra Federazione sulle problematiche Università e Ricerca) con tutte le conseguenze che ne potranno derivare sul clima sociale, già critico, del Paese.

IL SEGRETARIO GENERALE
(Antonio Marsilia)

 
ultimo aggiornamento: 12-Lug-2012
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