Il commento di Pablo Chiacchio
Oggetto: | Re: [tecn-amm-l] Comunicazioni |
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Data: | Mercoledì 06/04/2016 22:30 |
Mittente: | Pablo Chiacchio <pablo.chiacchio@unifi.it> |
Destinatario: | cisluniv@unifi.it |
Cc: | caterinapalazzo@virgilio.it, cristina.tostiguerra@unifi.it |
Egregio Direttore Generale
Confesso che leggendo la Sua comunicazione due sono le cose che mi sono venute in mente:
<https://it.wikipedia.org/wiki/Li_soprani_der_monno_vecchio>
e
- l'intervista di Lucia Annunziata all'interno della trasmissione "In 1/2h" del 03.04.2016 al Presidente del Consiglio
<http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-36792ae7-bbc7-4855-8e7f-991572b52394.html>
dove quest'ultimo rivendica la paternità dell'emendamento Tempa Rossa... come se la diversa paternità cambiasse qualcosa!?
Mi pare che la CISL sia stata leale (generosa?) nel riconoscerLe "capacità professionale, impegno personale e correttezza istituzionale".
Al contrario il Suo "riscontro al comunicato cisl rimesso all'attenzione di tutti voi", a parte la frase "credo ed affermo altri principi e confido in una diversa modalità di interpretare in tempi moderni il ruolo dei pubblici dipendenti" (che è un dato di fatto), mi pare stonato.
Mi pare chiaro che l'apprezzamento della CISL sia circoscritto alla decisione di applicare il criterio della rotazione, non ad altro (il D.G. ho ha condiviso il criterio o non lo ha condiviso ...).
Ritengo ("tempi moderni": la libertà di interpretare ruolo dei dipendenti e condizione dei servizi è di tutti ...) che in quasi due anni di governo non ha risolto i conflitti di interesse: i centri di potere sono sempre lì, intatti.
In compenso ha cambiato il nome alle strutture/servizi, altri sono stati accorpati o divisi, un colpetto di frullatore al personale amministrativo, et voilà, il restyling è fatto!
Tutto è diverso, ma tutto è uguale, l'importante è il movimento ... poco importa se a forza di cambiare si ritorna al punto di partenza ...
Amministrazione 2.0?
- Il problema è che siamo all'Amministrazione 0.1 (e non 1.0). Nessuno sembra rendersene conto, e non è imitando Marchionne che "cambierà/migliorerà" l'amministrazione dell'Ateneo (Organizzazione e Gestione).
Né disconoscendo/sminuendo professionalità ed esperienze acquisite e diffuse.
E' realismo, non disfattismo, dire che il passaggio da 0.1 a 2.0 non potrà essere fatto con un solo "upgrade".
Formazione?
- A parte creare la nuova categoria dei "cacciatori di PEO" è una guerra tra poveri per raccattare le briciole, dove tra due litiganti il vero vincitore è il docente dei (cosiddetti) corsi di formazione. Ridateci un aggiornamento che non dia punteggio competitivo ma competenza efficace a chi lavora, e dove la docenza (di chi ha conoscenze da trasmettere) è un'attività come un'altra all'interno dell'orario di lavoro.
Flessibilità organizzativa?
- Quand'è che finalmente parleremo del lavoro dell'Università pubblica e non delle "servitù del mercato del lavoro"?
- Quand'è che parleremo di qualità e non di quantità?
- Quand'è che parleremo di Diritti e non di Privilegi?
- Quand'è che parleremo di persone/individui che interagiscono e non di unità di personale "invitate" a sgomitare?
- Quand'è che potremo parlare di autorevolezza e non di autoritarismo?
Valutazione?
- Può essere la valutazione elemento di coesione e condivisione e non egoistica conservazione del sapere per primeggiare sugli altri?
Francamente non credo che il Direttore Generale di un Servizio Pubblico possa meritarsi nove volte lo stipendio del dipendente.
Distinti saluti
Pablo Chiacchio